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lunedì 17 dicembre 2012

Recuperati due pilastrini di "iconostasi" a Pozzoromolo

di Luigi Sorrentino
in Passaparola, Anno I, n. 12, luglio 2009, p. 3

Da diversi anni il Gruppo Archeologico Terra di Palma aveva segnalato la presenza di due pilastrini alla Soprintendenza e al Comune di Palma Campania, ma dal momento che erano per tre lati inglobati nella muratura portante di un edificio già parzialmente crollato in via San Nicola, fino ad oggi non si era potuto recuperarli.
Dopo la definitiva demolizione dell'edificio, i proprietari hanno provveduto a custodirli e ne hanno dato notizia al G.A. che prontamente ha avvisato i collaboratori della Soprintendenza che erano in zona, al fine di tutelare i due elementi strutturali recuperati. Il dott. Giuseppe Vecchio ne ha disposto la custodia nel Museo Archeologico Nazionale di Nola, dove saranno restaurati e riportati nella loro originaria bellezza per essere poi esposti al pubblico.
La crescita di una coscienza per la salvaguardia dei beni storici e la sensibilità dimostrate dai proprietari meriterebbero il riconoscimento, da parte delle istituzioni, del premio di rinvenimento. I due pilastrini in marmo di sezione quadrata di circa venticinque centimetri per lato, lunghi più di due metri, entrambi spezzati, presentano un solo lato scolpito con motivi geometrici a cerchi concentrici. Sormontati da una croce a rilievo nella cuspide sommitale a forma quasi troncotrapezoidale e con incavi laterali per l'alloggio della balaustra, dimostrano che ci troviamo di fronte a due elementi da spoglio appartenenti forse ad una iconostasi di chiesa del periodo longobardo, analoghi a quelli presenti nelle Basiliche di Cimitile e nella Chiesa di Maria SS. Assunta di Pernosano. Le iconostasi avevano la funzione di separare la zona sacra, riservata al celebrante, dalla navata principale, riservata ai fedeli.
Le due colonne, eleganti nella loro semplicità, forse delimitavano l'ingresso cui accedeva esclusivamente il clero, dopo aver indossato le vesti liturgiche. Si ritiene che nell'area dovesse essere presente un antico luogo di culto, distrutto forse da una delle tante catastrofiche alluvioni che si sono abbattute nella zona di Pozzoromolo nel corso dei secoli. La scoperta di una necropoli tardoantica, anni or sono, in località Jerola, a poca distanza dal luogo ove erano presenti i pilastrini, potrebbe attestare la presenza di una chiesa paleocristiana. Notevoli sono le ultime scoperte archeologiche avvenute nel corso dei saggi coordinati dal dott. Giuseppe Vecchio sotto il meticoloso controllo di Nicola Castaldo, come le orme di frequentazione rilevate in diversi strati alluvionali delle eruzioni protostoriche del Somma Vesuvio, e la strada in terra battuta in direzione Palma-Pompei, già abbandonata prima dell'eruzione del 79 d.C., venuta alla luce in località Ciccarelle.
Tutti questi rinvenimenti impongono alle istituzioni pubbliche di continuare gli sforzi di ricerca per l'archeologia preventiva e di impegnarsi a che il programma dei saggi previsti non solo non sia interrotto ma intensificato, per preservare e tutelare le tracce della nostra storia e del nostro passato e consentire la ricorstruzione della frequenza antropica del territorio.

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